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Forums | la coesione del gruppo | incompatibilità di carattere  
Autore Messaggio
Alessandra
Inviato il - 1 /3 /2004
alle ore 20:9
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incompatibilità di carattere
sono l'ala destra della squadra della mia città. nonostante sia molto apprezzata, credo di stare antipatica ad una mia compagna. il problema è che questa compagna è la straniera, è molto forte ed influente nel gruppo. Ultimamente in partita mi passa la palla molto di meno. Come posso gestire questa situazione? Grazie
Salvo Russo
Inviato il 7 /3 /2004
alle ore 18:39
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Cara Alessandra, simpatie ed antipatie sono molto frequenti all'interno di ogni squadra. Ciò che è importante è che tali sentimenti non incrinino il lavoro comune. Per lavorare insieme infatti (accade in ogni ambiente di lavoro) non è necessario andare sempre d'amore e d'accordo, bensì condividere degli obiettivi. Un minimo di rispetto e fiducia è, però, fondamentale. Altrimenti come sarà possibile "passarsi la palla".... Per quanto riguarda la tua situazione, ritengo che potrà esserti utile parlare singolarmente con la compagna straniera, raccontandole della tua passione per la pallamano e di come tieni al bene della squadra. Così facendo, nella vostra relazione (per quanto difficile possa essere) tu avrai "passato" la palla per prima, elemento fondamentale poichè possa riprendere il "fraseggio" tra voi. In bocca al lupo...
Alessandra
Inviato il 10 /3 /2004
alle ore 21:6
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ti ringrazio per il consiglio. proverò a parlare con la mia compagna. a presto
Alessio
Inviato il 11 /3 /2004
alle ore 2:47
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Sono un giocatore di calcio, sto nella società attuale da tre stagioni. Questa stagione è arrivato un nuovo dirigente con cui ho continui batibecchi. Da quando c'è lui anche i miei rapporti con il presidente sono cambiati. Fino alla stagione scorsa ero il pilastro della squadra ora non più, nonostante il mio continuo impegno negli allenamenti e nelle e gare ufficiali. Ho paura che la società mi voglia cedere e questo non mi fà stare tranquillo.
Come mi devo comportare?
Salvo Russo
Inviato il 11 /3 /2004
alle ore 18:50
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Ciao Alessio! Purtroppo quello che hai raccontato nella tua esperienza è molto frequente in ogni tipo di squadra. Devi sapere che la maggior parte dei trasferimenti dei giocatori, infatti, avviene oltre che per motivi economici anche e soprattutto per motivi diciamo di tipo "ambientale". Tornando alla tua situazione, non sembra esserci feeling tra te e questo nuovo dirigente e tutto ciò ha influenzato negativamente il tuo rapporto con il presidente dal quale sei stato sempre stimato tanto da essere considerato un pilastro della squadra fino a poco tempo fa. Questo rapporto, a mio avviso, va salvaguardato. Chiedi di parlare con lui mettendo in evidenza quanto tieni al bene della società e quanto ti interessa restare a giocare con loro anche per la prossima stagione. Sii chiaro e richiedi chiarezza per la situazione attuale ed anche per il prossimo futuro. Da questo confronto, ti renderai inevitabilmente conto se sei ancora stimato dal tuo presidente (cosa molto importante) e se ci sono i presupposti per rimanere lì ancora o eventualmente dover prendere delle contromisure, cominciando quindi a guardarti attorno. In bocca al lupo!

P.S. Come moderatore del presente forum mi trovo costretto a cancellare la nuova discussione da te avviata dal titolo "errore di grammatica" in quanto chiaramente non inerente alla psicologia dello sport. So che capirai....

Alessandra
Inviato il 3 /10 /2004
alle ore 12:11
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Vorrei raccontarvi come è poi andata con la mia compagna: direi bene e male allo stesso tempo. Le ho chiesto di parlare e lei mi ha risposto di sì. Ho provato a spiegarle le mie difficoltà con lei dandole la possibilità di replicare. Anche lei viveva male il conflitto-competizione con me. Alla fine ci siamo ripromesse di impegnarci a competere correttamente tra di noi e ad evitare di farci la guerra... Direte che è andata bene, ma in realtà dopo qualche settimana di apparente tregua, le tensioni tra noi sono aumentate ed ora, che lei ha chiesto ed ottenuto di poter andare a giocare in un'altra squadra, io mi sento meglio. Non so se si poteva fare di più; io ci ho messo tutta la mia buona volontà, ma devo anche dire che la società non ci ha aiutate in questo problema lasciando che praticamente ce la cavassimo da sole... Non credo che questo sia il modo più corretto (benchè sia il più frequente) con cui una società debba affronatre questi aspetti della squadra.

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