La attenzione può essere spontanea (cioè
involontaria, che "segue" gli stimoli così come
si susseguono attorno all'individuo) e conativa (cioè volontaria,
focalizzata su un determinato stimolo). E' appunto questo secondo
tipo di attenzione che è molto importante nello sport e che
è anche chiamata concentrazione.
Lo stile attentivo è stato studiato a lungo da Neideffer
che, nel 1993, ha proposto il seguente modello rappresentato in
Fig.1:
Il Focus attentivo può essere: ESTERNO
AMPIO (Aware) tipico dei giochi di squadra e/o delle
categorie "open skill"; ESTERNO RISTRETTO (Focused)
tipico delle discipline o delle azioni motorie "closed skill";
INTERNO AMPIO ( Strategic) si riscontra nelle pianificazioni
di gara o in determinate tipologie di pausa all'interno della stessa;
INTERNO RISTRETTO (Systematic) tipica dell'allenamento
ideomotorio.
Allenare la concentrazione significa
controllare i processi motori di pensiero, dirigere e mantenere
l'attenzione su di un compito per una corretta esecuzione incrementando
le capacità di: 1. selezionare gli stimoli su cui
focalizzare l'attenzione, escludendo quelli irrilevanti 2. dirigere
l'attenzione al momento opportuno verso le informazioni pertinenti
3. mantenere l'attenzione sugli stimoli rilevanti. L'affinamento
e la gestione volontaria della capacità di concentrazione
vengono sviluppate attraverso il training propriocettivo e le procedure
di rilassamento, andando così a costituire un insieme di
abilità sinergiche ed interconnesse e rappresentando le condizioni
necessarie per la buona riuscita delle successive fasi di visualizzazione
e ripetizione ideomotoria.
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