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Forums | ansia pre-gara | paura della competizione  
Autore Messaggio
Gianfranco
Inviato il - 17 /4 /2004
alle ore 12:0
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paura della competizione
Non so se parliamo della stessa cosa (ansia pre-gara=paura della competizione). Circa un'ora prima della mia prima ed ultima gara, mi sono sentito davvero male. Mi tremavano le mani ed anche un po' la gambe, avevo le mani sudate, mi faceva male la testa e mi sentivo il fiato corto. Avrei voluto ritirarmi prima di cominciare, ma le persone che mi erano vicine hanno insistito per farmi partecipare. "Dopo tanti allenamenti...." mi hanno detto. Risultato: serie di errori consecutivi mai fatti prima, palla quasi sempre fuori dal par, ultimo classificato. Da allora mai più competizioni anche se sento che mi manca il mettermi alla prova ufficialmente. Anche se ammetto di non essere un grande giocatore, devo dire che a detta di tutti il lato psicologico quel giorno è stato negativamente determinante e forse continua asserlo tutt'ora (rifiuto di gareggiare). Sono irrecuperabile?
Giovanna Pezzetta
Inviato il 30 /4 /2004
alle ore 15:28
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Ciao Gianfranco, innanzitutto scusa il ritardo nella risposta.
La parola "irrecuperabile" nel mio dizionario non esiste. Hai detto che questa era la tua prima gara? Se si, la tua reazione è stata del tutto normale. Non è solo un modo di dire che più si gareggia e più ci si abitua alla gara! Il mio primo consiglio è quello di continuare a partecipare a più gare possibili, comincia ad annotare in allenamento i tuoi punti forti e i tuoi punti deboli e a fare poi il confronto con la situazione in gara. La "paura della competizione" è uno dei vissuti psicologici tipici dell'ansia pre-gara assieme al vissuto neurofisiologico da te riportato (sudorazione, mtremore agli arti, dispnea), l'"ansia pre-gra" è nel tuo caso provocata probabilmente non solo dalla tensione operazionale dell'evento-gara, ma anche dalla sensibilità sentimentale nei confronti delle persone che ti stanno vicine ovvero l'ansia è provocata dalle aspettative delle persone a te vicine e dalla tua paura di "deluderle". Dal momento che la tua "voglia agonistica" traspare chiaramente dal tuo messaggio, ti consiglio di cominciare un lavoro su te stesso fin dall'allenamento quotidiano e di porti degli obiettivi agonistici realistici e di breve durata e magari, almeno inizialmente, gareggia da solo senza il supporto di "quelle persone che ti stanno vicno", devi acquistare una buona dose di self-confidence di fiducia cioè nelle tue proprie capacità psicofisiche che può essere migliorata attraverso un allenamento, nel tuo caso "in gara", sistematico. Per quanto riguarda l'ansia, che sicuramente ti assalirà all'inizio di ogni gara, non deve essere considerata solo come elemento negativo e frustrante ma devi cercare di gestirla diventando consapevole e riconoscendo le tue azioni ansiose, le tue motivazioni, le modalità di espressione della tua reazione ansiosa (gestuale piuttosto che verbale, sudorazione, pensieri, sequestro emotivo ecc.) e a calibrarne alla fine l'impatto che essa ha sul tuo comportamento/prestazione e sulla tua identità personale, cosa fattibile solamente quando il problema viene analizzato e reso "conosciuto". Di supporto ad un grande lavoro personale come questo, rimane sempre il rilassamento raggiungilbile con il training autogeno.
Fammi sapere la data della tua prossima gara, buon allenamento!
Gianfranco
Inviato il 22 /5 /2004
alle ore 14:26
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La data della mia prossima gara è il 14 giugno. Ho deciso di seguire il tuo consiglio e di iscrivermi (senza dire niente alle persone di cui ti ho già parlato). Mi sto allenando con dedizione e sto provando a mettere in pratica il goal setting, il pensiero positivo e l'imagery. Mi potresti dare dei consigli in tal senso? A presto
Giovanna Pezzetta
Inviato il 3 /6 /2004
alle ore 19:50
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Ok, intanto congratulazioni per aver deciso di "non mollare" ed accettare la sfida della prossima gara!
Penso tu abbia preso coscenza del fatto che il golf, come altre discipline, sia all'80% prestazione mentale, a questo punto diviene necessario, là dove se ne sente il bisogno, un lavoro mentale su sè stessi. Cominciare dal goal-setting e dal pensiero positivo mi sembra un'ottimo inizio, tuttavia io personalmente preferisco cominciare la mia preparazione mentale con un rilassamento generale che mi dà la possibilità d'implementare al meglio le altre tecniche (I°consiglio). Per attuare il goal-setting è necessario avere ben chiari i propri obiettivi e suddividerli in obiettivi a breve/medio/lungo termine, tenendo conto del "senso di realtà" e cioè di tutte le variabili esterne e non che possono intralciare il percorso di tali obiettivi, per es.: tempo, rapporti inerpersonali, motivazione alla riuscita e non ultima ma prioritaria la condizione fisica - tecnica - di allenamento (II° consiglio). La prima domanda che ti devi porre è quali sono gli obiettivi?
Attendo risposta, solo dopo aver colto la tua capacità di "porti degli obiettivi" potrò continuare a darti consigli sul tuo lavoro mentale e di automotivazione con il pensiero positivo.
Buon lavoro!
burenokQuamy
Inviato il 1 /2 /2022
alle ore 21:39
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