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Forums | lo scalatore | gioco di squadra  
Autore Messaggio
Giampiero
Inviato il - 12 /7 /2004
alle ore 10:17
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gioco di squadra
Sono un appassionato di ciclismo e (penso come molti) sono rimasto particolarmente colpito dalla reazione di Simoni al Giro d'Italia (ex-capiatno della sua squadra) alle vittorie del giovane compagno Cunego. Sinceramente non sono riuscuto a farmi un'idea chiara di ciò che è successo. Eccessiva reazione di Simoni o colpo basso della squadra che a sorpresa a preferito Cunego?
Massimo Tomasi
Inviato il 15 /9 /2004
alle ore 14:15
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Caro Gianpiero,
anch'io, dall'esterno, faccio fatica a comprendere le sinergie di squadra della Saeco.
Ci possono essere molteplici motivi che possono scatenare simili reazioni, compresi i due che hai elencato tu.
In questi casi, personalmente, mi siedo in poltrona e mi godo lo spettacolo.
Ciao e a presto.
Giacomo
Inviato il 3 /10 /2004
alle ore 12:40
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Rimango sempre estasiato quando rivedo le immagini della vittoria al mondiale del Re Leone Mario Cipollini. Ma come tutti hanno notato ed evidenziato quella è stata una vittoria di squadra. Tutti hanno praticamente lavorato per lui. Potresti dirmi quali aspetti psicologici possono stare dietro ad una prestazione di gruppo come questa?
Massimo Tomasi
Inviato il 2 /2 /2005
alle ore 15:20
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Caro Giacomo,
ovviamente per i neofiti (questo non mi sembra il tuo caso)del ciclismo, inteso come sport agonistico, il fattore gruppo squadra può passare inosservato.
Nella tua domanda trovi già la risposta, "tutti hanno lavorato per lui".
Sicuramente una forte coesione di gruppo ha portato i membri dello stesso a lavorare per poter vincere. Perchè un gregario vince quando il suo capitano taglia il traguardo per primo.
Certo, nella cultura sportiva italiana non viene ricordata la squadra nella sua interezza, mal il suo volto più noto, il suo leader.
Pochi sport di gruppo, come il ciclismo, possono spiegare cosa possa esistere dopo una vittoria; il sacrificio del singolo, l'unità di obiettivi e lo stesso modo di intendere la parola gruppo.

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