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Forums | ansia da prestazione importante | Quando lo sport diventa un'agonia  
Autore Messaggio
mamma.60
Inviato il - 21 /9 /2005
alle ore 10:58
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Quando lo sport diventa un'agonia
Sono la mamma di un ragazzo di 13 anni che fin da piccolo nutre la passione per la pallacanestro. Ha giocato in diverse squadre e da due anni a questa parte è "subentrato" in una squadra "famosa" di Bologna. Tanti allenamenti e tanti sacrifici per conciliare sia la scuola che la palestra, nonostante le mie sollecitazioni di provare ad allenarsi in una squadra meno impegnativa. Ha avuto grossi dispiaceri e ansie. Non era quasi mai convocato alle partite, pertanto rimaneva in panchina e guardava i compagni giocare. Quest'anno c'è stata la selezione: chi poteva restare, poichè fisicamente e tecnicamente valido e chi se ne è dovuto andare, come mio figlio, non essendo ritenuto all'altezza di poter rimanere nella squadra. Non vi dico la sua disperazione. Mi chiedo e sono a chiedervi fino a che punto è giusto subire una guerra psicologica a 12/13 anni! Lo sport, a questa età, non dovrebbe essere puro divertimento?
Giorgio Merola
Inviato il 25 /9 /2005
alle ore 12:1
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Probabilemente l'eccessiva pressione a carico di suo figlio e di altri ragazzi come lui è il risultato di meccanismi di natura sociale che esasperano la necessità di arrivare ad ogni costo. Purtroppo l'unica risposta che viene contrapposta a questo meccanismo è quella altrettanto rigida di demonizzare l'agonismo giovanile con la pretesa di offrire uno sport che non preveda competizione.
In realtà la competizione (non quella esasperata) è alla base dello sport e del divertimento che ne deriva a qualsiasi livello esso venga praticato.
Nel caso di suo figlio, pur non volendo sottovalutare la gravità delle pressioni che ha in qualche modo subito, credo sia comunque importante che lei, pur suggerendogli altre scelte abbia rispettato quelle del ragazzo. Non c'è da aver rimpianti perchè se suo figlio nutre grande passione per questo sport, è grazie a quella che ha portato avanti le proprie scelte (seppur in contrasto con le Sue).
Non credo che abbia sbagliato e comunque, l'esperienza che ha maturato gli permetterà di decidere lui con più chiarezza se vuole intraprendre la strada dell'alto livello agonistico (il fatto che sia stato tagliato fuori non implica che non avrà altre chance in futuro) o se vuole continuare a giocare a basket in altre realtà. L'unica cosa importante è che i tecnici e le altre figure con cui il ragazzo ha avuto a che fare nel mondo del basket abbiano rispettato a loro volta le volontà del giovane senza creare pressioni.
Grazie per averci scritto.

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